giovedì 31 marzo 2011

Italian Blues

Quelli che comprano le ville
quelli che muoiono in mare
quelli che a letto vantano faville
quelli stanno a lacrimare
quelli che accumulano un tesoro
quelli che perdono il lavoro
quelli della prescrizione breve
quelli dalla vita greve
quelli dalle facili promesse
quelli che assistono alle resse
quelli che favoriscono il nucleare
quelli che non sanno come campare
quelli che si fottono  di tutto
quelli che vivono in costante lutto
quelli che esistono per sopraffare
quelli come noi:  una vita a lottare



mercoledì 30 marzo 2011

E' nato! ♥

Il primo  video tratto  da un mio post in collaborazione con SaMa Produzioni
SaMa Produzioni

Il post è questo: Speed Date

E' orario!


La sento dentro è ossessiva
mi rende insensata e  aggressiva
Non mi passa e ogni dolce pensiero
fa aumentare di lei il desiderio
Vorrei trovare soddisfazione
vivere in pace questa passione
Ora come ora solo lei mi rimane
sono le sette e ho tanta  fame!



… non capisco

Eppure siamo stati bene insieme … non capisco.

Dalla prima volta  che ci siamo guardati ho sentito che potevo fidarmi di te, che mi avresti protetta dalle  cattiverie del  mondo,  che ti saresti preso  cura di me.
Quante cose abbiamo condiviso … ti piaceva portarmi ovunque.
Vedevo nei tuoi occhi la luce dell’orgoglio quando mi presentavi ai tuoi amici, ti battevi  per me quando qualcuno si opponeva alla mia presenza. 
Ricordo quanto ti piaceva vedermi correre felice sulla spiaggia e quando, stremata, mi  sedevo  vicino a te,  amavo sentire la tua mano che mi carezzava dolcemente  la schiena.

Non ti ho mai chiesto nulla, in fondo sei stato tu a scegliermi e a portarmi via da quel posto assurdo in cui vivevo come una prigioniera senza aspirazioni e nessuna fiducia per il futuro.
Ti sono stata sempre vicina, quando eri disperato io ero con te, quando finalmente le cose andavano per il meglio, io ero con te.
Tu mi hai insegnato ad amarti, io ti veneravo.
Eri il mio mondo, nemmeno nel peggiore dei miei incubi avrei immaginato  una vita lontana da te.  Pensavo che sarei morta andandomene serenamente con le tue parole, le tue carezze.
Sono sempre dipesa dalla presenza, non avevo mai dovuto lottare per il cibo quando  stavamo insieme.  Non ti lesinavi  in spese per procurarmi le medicine quando  stavo male. Ti ho visto crescere, cambiare e tu mi hai vista invecchiare, per noi  il tempo ha avuto marce diverse ma non ho mai creduto che  questo fosse un ostacolo alla nostra convivenza. Mi  sentivo l’essere più  fortunato  del pianeta perché pensavo che  tu mi amassi sul serio e che questo  amore durasse fino alla fine.
Non riesco ad accettare questo abbandono, non riesco a credere al tuo inganno.

Mi avevi detto che saremmo usciti e io come una cretina, come sempre, ti avevo manifestato il mio entusiasmo.  Era sera ed ho pensato che non c’era niente di strano in una passeggiata notturna, solo che per la strada eri silenzioso. La mia testa  non ha mai sospettato  alcun tipo di tradimento … cercavo solo di capire dove mi portavi, ero  comunque pronta a qualsiasi avventura. Ero eccitata  per via di quell’insolita uscita e cercavo i tuoi occhi che, però, cercavano di sfuggirmi.  Ad un certo punto  ti sei fermato e abbiamo camminato  insieme in un posto che non avevo mai  visto. Ero felice, come al solito, tu invece inquieto, hai fatto in modo di  distrarmi e in un attimo sei sparito.

Non ti ho più trovato, non ti troverò più…mi chiedo solo che cosa avete tu e i tuoi simili che  vengono chiamati “umani” al posto del  cuore?

Adesso capisco cosa  vuol dire sentirsi soli…come un cane.




martedì 29 marzo 2011

CDI Cose Davvero Importanti

Lo riconosco  sei sensibile e carina
e del tuo talento ho immensa  stima
Non sono i tuoi occhi che mi hanno estasiato
nemmeno il tuo nasino ben incipriato
Sai che  sono un tipo  spirituale
lungi  da me l’approccio sessuale
ho colto in te  l’incredibile sensibilità
il  cuore, l’estro e la tua profondità
Riconosco quanto tu sia creativa
e nei discorsi sempre positiva
ma non ritengo queste cose importanti 
cazzo quanto amo le tue tette ingombranti!


Ringrazio Okkietti Spenti per il supporto incisivo e molare

lunedì 28 marzo 2011

Ma cosa credi di fare?

E inutile che  t’indigni contro la guerra
tanto i governanti faranno come sempre
e anche per l’inquinamento della terra
manifestare lo reputo un’atto da demente

L’acqua se pubblica o privata
non è affare di mia pertinenza
io la bevo in bottiglia refrigerata
a seconda del prezzo e della convenienza

Che dire poi sull’energia nucleare
che tu dici sia pericolosa
io per far la mia macchina andare
rischierei la mia vita,  ogni cosa

C’è poi un’ulteriore questione
per cui ti batti da tant’anni
il rispetto della costituzione
a dispetto degl’inganni

Caro mio ma qual è il problema
stai tranquillo non ti agitare
non ne vale certo la pena
tanto faranno come cazzo gli pare

L’impegno è si  importante
ma solo per cose di un certo livello
guardami adesso come mi faccio grande
con l’Ipad 2 ultimo modello ;)






domenica 27 marzo 2011

Un uomo comune

Ho sempre pensato che un vero uomo abbia l'obbligo di rispettare le autorità, essere ligio al dovere, non fare e non farsi troppe domande. 
Reputo l’essere creativo una grande perdita di tempo.
Pochi esseri umani  nascono sotto una buona stella, pochi diventano leader e un uomo comune, come me, non può che rispettarli e onorarli servendoli con totale abnegazione.
Da ragazzo  non sono stato  uno studente brillante, da adulto  non sono stato bravo  nei mestieri che richiedevano inventiva. Me la sono  sempre cavata bene con i calcoli e nell’eseguire  ordini che non richiedevano particolari doti  manuali. Per queste ragioni sono stato un buon soldato e sono riuscito in quel campo a farmi una posizione.
Risolvevo problemi matematici, mi chiedevano di trovare la soluzione riguardo il  problema del trasporto di un certo numero di persone da una parte all’altra e io svolgevo il mio compito esattamente come mi veniva richiesto.
Devo dire che in questo sono riuscito a dimostrare di avere talento.
Avrei potuto salire negli alti ranghi e non ho mai capito perché mi  sia stato precluso. Eppure ero stato bravo ad organizzare i trasporti … tutti quei numeri presi da vari punti e concentrati in un’unica parte.
Ho fatto quello che mi veniva richiesto.
Quegli uomini erano i miei superiori, come  potevo disobbedire ai loro ordini?
Un vero soldato non deve pensare quindi, per me, non aveva senso riflettere sulle conseguenze del mio operato.
Quell’ordine poi veniva direttamente dall’uomo più potente, da colui che da semplice tinteggiatore era riuscito a diventare capo supremo.
Solo poche persone, in tutte l’epoche che la storia ricordi, sono riuscite a realizzare imprese come le sue.
Chi ero io per sottrarmi alle sue decisioni? Io non sono che un uomo comune e quello era il mio dovere.  
Ho portato fino in fondo il mio compito com’era logico che io facessi.
Allora ditemi: perché adesso sono processato,e per questo, condannato a morte?


Karl Adolf Eichmann (Solingen, 19 marzo 1906  Ramla, 31 maggio 1962) è stato un militare tedesco.
Col grado di SS-Obersturmbannführer era responsabile di una sezione del RSHA; esperto di questioni ebraiche, nel corso della cosiddetta "soluzione finale" organizzò il traffico ferroviario che trasportava gli ebrei ai vari campi di concentramento. Criminale di guerra, sfuggito al processo di Norimberga, si rifugiò in Argentina, prima di essere processato e condannato a morte in Israele. (fonte Wikipedia)
 

Sensazioni dal 5° giorno di primavera

Occhi radiosi  illuminati dal tramonto
su di me il tuo odore
sei entrato nel mio mondo
regalandomi splendore

Non voglio  farmi  domande
chiedere e capire  tante cose
non serve a sentirmi grande
sono stupide analisi faticose

Per cui vado avanti senza interruzioni
e continuo a progettare
se vorrai condividere emozioni
puoi trovarmi qua a lottare

The nearness of you

sabato 26 marzo 2011

L'amore oltre


“Cara  che dici se stasera andiamo in quel privee ? Ho voglia di vederti scopare con uno sconosciuto.”

“Tesoro, non so se mi va, preferirei  quel nuovo parcheggio in periferia,  sai mi hanno detto che è frequentato da camionisti dell’est, grosse pance, uccelli corti ma robusti…sarebbe pur sempre un’esperienza..almeno credo che questa ci manchi…”

“Uhm l’idea potrebbe essere interessante amore mio, che dici  porto anche la telecamera?”

“Certo orsacchiottino! E’ da troppo tempo che non postiamo  nuovi video, non vorrei che i guardoni  del  nostro forum si annoino”

“Patatina non credo proprio si annoino, ormai siamo sui 1500 video in cui ci facciamo vedere in tutti i modi, in tutti i luoghi,  con tutte le razze di persone e buona parte di quelle animali.
Sai che ancora mi emoziono rivedendo quel video in cui mi masturbo mentre tu fai la cacca?”

“Che dolce che sei, eravamo ancora all’inizio della nostra meravigliosa storia ….  anche io ho ricordi bellissimi come la prima volta che mi hai  presa a pecorina nel parco dei maniaci e quella in cui  mi hai infilato un cetriolo penetrandomi di nascosto al mercato  ortofrutticolo…  Sai che ti amo ancora come i primi tempi?”

“Anche io ti  amo  tantissimo, ho ancora i brividi di piacere ripensando a quando ti legai e  ti feci scopare da quei  quattro mandinghi”

“Quando fottesti la zia di mia madre …che bel regalo fu quello … se ci  penso mi sento nuovamente bagnata … che tenero che sei amorino mio”

“Ne abbiamo fatte di esperienze insieme mia cara polpettina, ci siamo sempre spinti avanti, sempre di più”

“E ancora abbiamo un mondo da esplorare cucciolotto,  attendo con  ansia e trepidazione il I Novembre*  per quella cosuccia che ancora non abbiamo sperimentato”

“Tutto quello che vuoi pasticcino mio sai quanto ti amo e quanto ancora ti desidero…cuoricina mia dolce,  vieni qua e baciami”

“Baciarti?! Sei scemo!   … Ma che schifo!”
  

*Monumentofilia
 E' l'attrazione sessuale per i monumenti funebri che combina esibizionismo, necrofilia e feticismo. 
 Il soggetto si eccita guardando, toccando e tentando il rapporto sessuale con la statua.

giovedì 24 marzo 2011

L'onorevole Mercedes Misery Cordiosa va in TV

“Se non le dispiace ripassiamo un po’  prima del mio intervento, ok? Allora farò un accenno al programma per la prevenzione  dell’Aids nei paesi del  terzo mondo. Parlerò poi del mio piano di sostegno alla ricerca scientifica, sostegno alle famiglie  bisognose e in generale alle persone meno abbienti. Illustrerò quello che ho fatto per favorire l’inserimento  dei bambini rom nelle scuole e degli adulti nel mondo del lavoro.”

“Dottoressa il filmato in cui lei è in Iranesia a sostenere la rivoluzione civile insorta contro Maleffhi lo mandiamo prima del suo spot a salvaguardia delle foreste pluviali Americazoiche o dopo quello in  cui lei viene ritratta a medicare i lebbrosi sull’isola Dimentikhata Daddyo?”

“In ordine io metterei l’isola, l’Iranesia  e da ultimo le foreste per sensibilizzare maggiormente  i telespettatori alla tutela dell’ambiente, tema che  purtroppo  mi sembra   meno sentito”

“Dottoressa, prima di continuare devo farle assolutamente i miei complimenti, in questo  studio ho avuto modo di avere  numerosi ospiti, ma le giuro che  nessuna persona è riuscita e riesce a fare tutte le cose  che fa lei,  figuriamoci un appartenente al mondo  politico, la sua presenza  nel suo partito è  fondamentale. Ormai la gente è  delusa, ma  poter avere l’occasione di  dimostrare la sua umanità darà sicuramente  una nuova iniezione di fiducia al paese”

“La smetta con questi  complimenti, mi mettono in imbrarazzo. Quello che faccio per me è  istintivo, non posso lasciare ad altri la responsabilità delle pene del mondo. Credo che tutte le brave persone, avendone la possibilità, farebbero più o meno le stesse cose  che faccio io … Piuttosto mi dica quanto tempo mi rimane  per parlare del mio rapporto di mediatrice nel conflitto fra le due Ghoree e del mio appoggio economico alle operaie cassaintegrate della fabbrica di calze della Lonza di Smagliasco Marittimo?”

“….dottoressa, non so come dirle, ma mi è appena arrivato un comunicato. Dalla regia mi dicono che sono riusciti ad avere  un’intervista alla  signora Kaung Ban Guu Kyir, sono trent’ anni che nessuno riesce ad avvicinarla, mi dicono che stata appena liberata  e che la dittatura nel suo paese  potrebbe finire da un momento all’altro, lei mi capisce,  è un avvenimento  storico importante, dovremo  tagliare la sua intervista, questa è un’esclusiva mondiale, un’occasione…”

“Cosa?! Volete togliermi lo spazio televisivo? A meee!!! E chi è  ora questa sciacquetta di cui volete mandare il filmato a scapito del mazzo che mi sono fatta per apparire? Sono anni che mi faccio il culo in mezzo ai pezzenti, ho sopportato i climi peggiori del pianeta per farmi riprendere come paladina  della difesa dell’ambiente. Ho speso  una fortuna nelle spa poi per riavere un aspetto dignitoso. E ora  voi volete dirmi che c’è chi ha diritto  più di me alla notorietà?! Dopo che ho dovuto mettermi scarpe orribili per  andare nelle foreste, ho dovuto respirare il puzzo delle fabbriche e i  profumi da quattro soldi  della marmaglia operaia … E’ ingiusto, voglio parlare con il produttore … ah mi sentirà! Eccome se mi sentirà!!!”

lunedì 21 marzo 2011

The Tard 1


Ode al tardone col  riporto
celebriamo  il maschio  del viagra
colui che tenta sempre il rimorchio
e rimane con una consolazione magra
L’uomo finto giovinotto con il parrucchino
con la maglia attillata sul petto ormai cadente
con i jeans a vita bassa sotto il pancino
con l’espressione da squallido demente
Individui ingrifati  nelle balere
con il fare  da  volpi consumate
si danno da fare nelle sere
a corteggiar le donne panterate
Quante  belle tinture  su quelle teste
improbabili colori su volti non più  giovanili
loro che  saltellano baldanzosi alle feste
e non si accorgono di quanto sian senili





Le Tardone

Le tardone vestite con l’animalier
non sono per gli occhi un bel veder

Sempre in tiro e scollacciate
finte giovani abbronzate

Si son buttate tutte sul burlesque
per  raccatar provano quest’esche

Sui tacchi si danno arie da pantere
anche se han passato  tante primavere

Non è per cattiveria, nemmeno io son bona
ho superato la quarantina, sono una tardona!

Mary Navy Ghata


“Imbecille, guarda dove stai andando! Sei un cane, girati! Te l’ordino! 
Torna indietro, non puoi farmi questo, tu sei il mio schiavo bastardo!
Adesso vieni, su, vienii, vieniii, vieni a dritto. Devi obbedire senza fare storie! Ti obbligo a leccare tutto quello  che trovi  da qui all’obbiettivo  che ci siamo prefissati. Devi  solo assecondarmi, non hai  scelta,  io sono nata per comandarti e tu per  obbedirmi.  Vedi caro  tu  sei buono, sono io  quella cattiva e  di dico  di metterti qua a destra.ORA! BASTARDO MUOVITI! Striscia sulla sinistra adesso, ti voglio  UMILIATO!  Cammina a quattro zampe…torna indietro DEVI TORNARE INDIETRO ANIMALE! Bravo bastardello che non sei altro, continua  così, avanti, avanti …  ancora così idiota che ci sei quasi. Su imbecille tira fuori la lingua che  adesso ci siamo, sei vicino, non farmi arrabbiare…lo so che  vuoi essere  picchiato. Appena arrivi all’apice ti faccio sentire la mia frusta così  godrai sentendo la mia forza su di te e mi farei  godere vedendoti offeso.  Ci siamo quasi cane,  non ti distrarre, ora  striscia qua a sinistra. Veloce, subito! Ci siamo devi farmi godere, manca poco,  ci siamo  quasi, siiiiiiii caneee siiiiiii cosiiiiiiiì piangi! Sei venuto grazie alla tua padrona, ora devi leccare me e la frusta. Sono nata per questo per dirti quello che devi fare bastardo, per portarti alle destinazione che desideri.”

Cazzo che figata! Questo nuovo modello di navigatore satellitare Mistress for You 960.00K è favoloso!

domenica 20 marzo 2011

Ode alle scarpe delle donne


Amo le scarpe delle donne
sia con  i pantaloni che con le gonne
Siano nere o colorate
da educanda o panterate
altissime e vertiginose
o terra terra  un po’ noiose
Sogno spesso davanti alle vetrine
immagino me bella su quelle scarpine
Ne vorrei tante, non mi bastano mai
voglio anche quelle che da bimba sognai
Ma poi penso che non è che esco molto
e non ho un fare così disinvolto
potrei cadere in un triste tranello
mentre  alla coop io spingo  il carrello
direi: “Che brutta cosa, che disdetta
aver camminato così di fretta
sul tacco dodici da me così ambito
ero si bella, ma mi son fratturata un dito!”

venerdì 18 marzo 2011

Sabrarola Blues

Con tutto quel finto parlare d’amore
mi state stroncando l’anima ed il cuore
Datemi un blues per  cantarvi il mio  tormento
un giro in  mi minore per urlare al  vento
Con le vostre espressioni mi avete spaccato
e ogni buona intenzione avete scacciato
Io voglio  un blues in questo momento
12 misure  per urlare il mio sgomento
Vi riempite la bocca di nobili parole
fingete di esser chiari come la luce del sole
Regalo un blues, un triste lamento
canto la mia rabbia e il mio spavento
Gridate con  violenza le vostre ragioni
standardizzate sono le vostre opinioni
Canto solo  il blues,  è il mio indumento
Il modo per mostrare il mio malcontento
Ma non vi accorgete che non siete veri?
che non siete capaci d’idee e di  pensieri
Io  mi aggrappo al blues, il mio godimento
osservo le vostre miserie, il vostro fallimento
E siete ancora fermi a parlarvi addosso
tenendovi ben stretto un consumato osso
Allora  intono un blues con struggimento
farò delle note il mio arricchimento

Risultati Sondaggio



Anche in questo caso vediamo un Italia spaccata fra chi è rassegnato (l'amore non è per tutti...terribile frase che pare il titolo di un romanzo  per  eterne  adolescenti sull'orlo della quarantina) e chi è  ancora  ottimista (l'amore ti trova). Possiamo notare  l'avanzamento del terzo polo (e ti faccio il culo a strisce) che in barba a tutte le previsioni si  ritaglia una percentuale altissima di consensi...e questo la dice lunga sull'amore, il culo e le strisce.
Una piccola minoranza (due voti)  ha sentenziato che l'amore non esiste e  devo dire che uno di quei voti è mio (ho votato tutte le opzioni per far vedere che c'era un certo tipo di movimento) e l'altro è di un amico che ha immediatamente trovato l'ammor dopo aver votato il sondaggino ♥ .
Che conclusioni ne possiamo trarre? 
Io ancora sono all'abbecedario riguardo a queste faccende e intanto   controllo con gli specchi le strisce sul  mio sedere.

giovedì 17 marzo 2011

E ancora cerco...


Gustav Klimt - Abbraccio
Lui non mi sosteneva, non mi dava più conforto e me ne sono sbarazzata … che dovevo fare?
Mi sentivo  delusa, ingannata.
Inizialmente  si era venduto bene con quell’aspetto sobrio e elegante. Anche se da principio ero scettica decisi di ritentare, in fondo  ne valeva la pena. Dovevo rimediare ai tanti errori del passato e credevo che quella fosse  la scelta definitiva e giusta.  Provai subito una sensazione di nuovo stando con lui. La prima volta che l’ho avuto su di me mi sentivo divinamente femmina. Anche la gente si accorgeva che in me c’era qualcosa di diverso,  pareva che la sua presenza mi giovasse.  Lo volevo con me continuamente, ma il tempo, soventemente, ostacolava il mio desiderio. Le porcherie della vita spesso ci costringevano alla separazione e  mi capitò diverse volte di tradirlo, ma poi pentita tornavo sempre a cercarlo.  Sentivo però che lui  non  era più lo stesso. Ormai non mi coinvolgeva più come un tempo,  lo vedevo  invecchiato e fuori forma.
Pensare che si era presentato  come un modello unico, uno  di quelli che  potevano accompagnarti per un tempo indefinito. Invece  si riduceva sempre peggio e la sua ferrea anima, che inizialmente mi aveva sempre sorretto, era diventata debole  e inconsistente.
Una mattina, trovandomelo nuovamente fra i piedi, mi prese la rabbia e  lo allontanai via da me, poi, con una cieca violenza, cominciai ad infierire su di lui e lo ridussi a pezzi. Godevo mentre lo finivo, non mi credevo  certo capace di un’azione così efferata.  I suoi resti erano sparsi ovunque, dovevo rimediare velocemente  a quel putiferio.  Come un automa mi misi a infilare i suoi resti in un sacco e  ripulii la casa dalla sua presenza. Sbarazzarmi di lui fu più facile del previsto.

Adesso che tutto è passato  sento  di nuovo il  vuoto di un esistenza priva  del  giusto sostentamento.
Mi  rimetterò a caccia e questa volta cercherò di non fallire, di non  dar retta  ai consigli di opportunisti che cercano solo facili guadagni. So’ che sarà  dura, ma un giorno  troverò il reggiseno che farà per me. 

Io vorrei, non vorrei, ma ...

Vorrei essere corteggiata, voluta,
celebrata, sedotta e posseduta

Vorrei fare innamorare
sentire che per qualcuno sono preziosa
essere libera di fantasticare
per non  sentirmi così paurosa

Vorrei essere il centro dei pensieri
un desiderio erotico
Essere l’apice dei desideri
un  sogno ipnotico

A volte mi ritrovo delusa
senza la forza di desiderare
di essere nuovamente illusa
di continuare a sperare

Ma non posso fare a meno
del sentimento fantasticare
di tenere la mente a freno
di non permettermi di volare




martedì 15 marzo 2011

Passione Rovente

La vidi una mattina come tante nel  parco dove di solito andavo a correre. Era bellissima, ne rimasi incantato. Possedeva un aspetto aristocratico, aveva un corpo magnifico e una naturale eleganza. Fin dal primo istante mi resi conto che lei era di un'altra razza, difficilmente potevo sperare di accostarla. Eppure non riuscivo a staccarle gli occhi di dosso. Volevo  avvicinarmi a lei e con una  banale scusa riuscii ad passarle accanto e a percepire il suo ammaliante odore. Ero pazzo di  desiderio, dovevo averla in tutti i modi,   sapevo che anche lei mi  desiderava. ma che era trattenuta da una forza superiore che  non la lasciava venire a me. Dovevamo escogitare un piano per trovare un momento solo nostro. Fu grazie alla distrazione di chi voleva avversare il nostro amore che  lei riuscì a fuggire eludendo ogni ostacolo. In un attimo arrivammo  dietro il boschetto e ci trovammo soli. Eravamo consci del pericolo che correvamo, ma eravamo entrambi in preda  della nostra folle passione. Iniziai a leccarla ovunque, Il mio naso  affondava nella sua natura di femmina per respirarne appieno l’odore. In un istante le fui sopra e comincia a cavalcarla come un animale. La sentivo gemere sotto di me e le venni dentro senza proferire parola. Non ci  fu nemmeno il tempo di riprendere fiato, dopo quel  sublime orgasmo, che lei fu richiamata al  suo dovere e ci dovemmo  salutare.
Fu un estasiante momento di calore come mai avevo provato in vita mia.
Ancora oggi, a distanza di molto tempo, mi capita spesso di pensare a questa avventura.
A me è rimasto  solo il ricordo, a lei qualcosa in più … i nostri cuccioli bastardi.

lunedì 14 marzo 2011

Edo Nista

Io sono bono, me guardo a lo specchio e me dico: "Sei un figo  da paura”. Me chiamo Edoardo Nista, Edo pe’ l’amichi. Io nun c'ho mai avuto bisogno de studiàde stamme arrabbattà. Co’ sti  pettorali e sti becipidi  ca m’aritrovo me se apreno tutte le porte. Mi padre era n’operaio, ma a me la fabbrica fa schifo, io  c’ho le idee, o so che sfonnerò ner cinema o in televisione nu m' emporta, l’importate è  diventà famosi.  Molti m’ariconoscono perché  so stato ne la casa  pe’ du settimane,ma no ne la casa circondariale, li ce sto stato 3 mesi da regazzino,  io so stato ne a casa der grande fratello. Ho già avuto un sacco de contatti pe’ fa  le reclame dei bru gins cor navigatore incorporato, veramente troppo da giusti. Poi sto a scrive la mia auto e bio grafia e devo fa quarche comparsata ner salotto de’ Paola e nella cucina d’Antonella.  Che ce volete fa, co’ na testa e un fisico come er mio posso solo da fa er divo e   so che presto me vedrete ne li film de li Vanzina.  Le donne me cascheno a li piedi,  so come un toro mecanico, le faccio sta in sella fino a che nun le finisco e cadono intontite. C’ho n’affare fra le gambe che pare de acciaio 18/10  e 18/10 nun se riferisce a la lega  pe’ capisse. So er novo Van Damme, a me Stallone me fa na pippa, er modello mio è Svazzeneggher.  Io nun so un tipo banale, io c’ho  de le prospettive, l’ho sempre avute. Da regazzino  ho spacciato pe potemme acchittà co li vestiti più fighi, nun ho mai lavorato un solo giorno in vita mia, io nun so  come la maggior parte  de’ li poveracci che  paga le tasse se fa er mazzo pe du spicci .  Li amichi me dicono che so'  un dritto, uno dar cervello fino, a me nun me se incula nessuno. spesso so io che je lo metto in quer posto all'altri. So’ riuscito a campa’ freganno la gente  a destra e a manca. Quanno potevo truffà li vecchietti l’ho fatto.  Nun c’ho peli su la lingua io, caso mai  li  lascio de li miei a quarche femmina che me fa li pompini. Io seguo solo li più forti, me piace la destra quella dei duri e puri come ai tempi de mi nonno, a me de tutte ste cose de la società nun me ne frega un cazzo.  Io guardo solo  a li soldi e a la figa. Io  farò un sacco de quatrini, sarò famoso e se proprio proprio   me andrà male con er cine e la tv, me butterò in politica, c’ho  la forza  nova e le idee giuste pe’ fa cariera.


Un doveroso ringraziamento a Marinella Rossi, mia preziosa amica che da madrelingua ha corretto (con la giusta traduzione)  questo post.

domenica 13 marzo 2011

Tic Tac Tic Tac Tic Tac

Tic Tac Tic Tac Tic Tac

Alzo lo sguardo al nuovo giorno
e un soffio mi strappa la pelle attorno

Tic Tac Tic Tac Tic Tac

Spazzato via il mio sangue, dissolti i miei pensieri,
squagliate le mie arterie e le anime dei mie quartieri


Tic Tac Tic Tac Tic Tac

L'onda atterrisce e sospende la mia energia
disintegrando eternamente la struttura mia

Tic Tac Tic Tac Tic Tac

So che il tempo mai mi guarirà
e solo spettri senza vita genererà

Tic Tac Tic Tac Tic Tac
http://www.senzatomica.it/

Pensare che una stupida corsa senza meta,
ha distrutto me la Terra, il tuo pianeta.

Tic Tac Tic Tac Tic Tac...

Stupida Poesia

E’ mattina presto
e ti scrivo questa poesia
è uno stupido pretesto
che ti riporta alla mente mia

Volevo far di te un principe
per questo ti ho baciato
ma non sei stato  troppo partecipe
al gesto mio sfacciato

Restiamo rospi, nessuna fiabesca trasformazione
forse perché eravamo  semplici  girini
all’atto della nostra sessuale procreazione

Eppure a modo mio ti amo
e non capisco il perché
non cedi al mio richiamo
e mi rendi triste ahimè

Mi chiedo  perché non  t’innamori
perché sia così stitico il tuo cuore
Hai forse atavici timori
o è colpa mia se non provi il minimo fervore?

Son forse troppo brutta
ho la mente un po’ deviata
mangio troppa pastasciutta
non ho una voce delicata?


Forse meriterei di meglio
un rapporto un po’ più sano
un uomo un po’ più sveglio
che mi  tenga per la mano

qualcuno che pensi a me
come prima cosa
che non dia scontato che
io sia sempre generosa

Son qui che ragiono troppo
e non cavo niente dalla mia testa
potessi far fagotto
e con i sentimenti fare festa

Vorrei perfettamente resettare
cancellare dal mio cuore
riuscire a smettere di amare
chi mi provoca dolore

sabato 12 marzo 2011

Storia ordinaria


Una piccola ragazza aspettava l’autobus.
Pioveva, il cielo era desolatamente grigio,  le auto che passavano spruzzavano fanghiglia addosso alle persone.
La piccola ragazza ascoltava musica dal suo lettore mp3 e sorrideva con  gli occhi. Pareva estranea a quella calca che la soffocava nella nervosa attesa.
L’autobus arrivò, lei salì e si strinse in un angolino in fondo, pigiata da  energumeni stranieri e baldracche nostrane.
Passavano i minuti, la strada era ancora lunga per arrivare a casa, ma lei non se ne preoccupava, aveva la testa persa nelle note e nei misteri della sua fantasia.
Le persone sbuffavano e si muovevano impacciate alla ricerca di un posto a sedere o del modo di avvicinarsi alla porte di uscita.
Una signora alzò la voce e accusò un ragazzo un po’ strano di averle toccato il sedere.
Un altro, in quel caos, sfilava portafogli a profusione.
Si potevano percepire odori umani terribili misti a cibi fritti, l’aria era irrespirabile e tutti avevano espressioni  provate.
La ragazza si teneva ben stretta il suo zaino e ballettava con la testa la sua impercepibile melodia.
L’autista, frenando bruscamente, bestemmiava contro chi non sapeva guidare, contro i vigili che non c’erano sono mai, contro il traffico, la pioggia e i turni massacranti del suo lavoro.
Qualcuno rispondeva rincarando la dose e un’altro signore cominciò a lamentarsi della gente che si lamentava.
Salirono ancora individui, l’aria si faceva sempre più pesante. La ragazza cercava di sgattaiolare verso l’uscita, era difficilissimo penetrare quel muro umano. Le persone erano come  saldate in scomode posizioni che non intendevano cambiare pur di far dispetto a chi cercava un  piccolo varco. 
I lamenti di alcuni erano oppressivi, pareva impossibile sfondare quella barriera umana, ma la fanciulla riuscì a divincolarsi e con un balzo uscì dall’autobus.
Un vecchio, che l’aveva osservata dall’inizio del viaggio, si accorse che lo zaino della ragazza era rimasto incastrato  fra i pali di sostegno e le gambe di un paio di ragazzetti giganti. Cercò di richiamare l’attenzione  battendo le mani sul vetro per farsi notare dalla ragazza. Lei si girò verso il signore, sorrise e salutò con la mano.
Il vecchio si stupì di quel saluto, si stava chiedendo come mai la ragazza non fosse corsa a riprendere il suo zaino, quando ci fu quell’esplosione.

venerdì 11 marzo 2011

A Riccardo

Amico mio dolce  non dobbiamo disperare
ci sarà sicuramente un modo per noi di amare
Intanto pensiamo a come siamo fighi e belli
sensibili, talentuosi e allegramente picchiatelli
Ci son passati addosso tir e locomotive
una vita di alti e bassi, di lotte assai emotive
Eppure siamo qui ad alleggerire la tristezza
con la voglia di abbracciare il mondo con gaiezza
con l’entusiasmo sempre azzurro di un bambino
che assapora il mondo e gode di ciò che è divino
Per cui amico  caro pensa un poco
che stiamo vivendo come in un gioco
e che intanto  su molte cose siamo vittoriosi
perché dalle bassezze ne siamo usciti gloriosi
Sarebbe a questo punto assurdo e impreciso
pensare che il futuro per noi sia già deciso
L’esistenza  è strana ed è  piena di occasioni
ti dico che è da fessi limitare le nostre opzioni
Amico caro la vita è bella e  sai che spesso  è amara
condiamola con l’amicizia, il vino e una sana carbonara ♥