La violenza in Europa e' la prima causa di morte per le donne
fra i 16 e i 44 anni: uccide più donne del cancro, degli incidenti stradali e
delle guerre e questi dati sono del 2007. Ad oggi in Italia le vittime sono 54
per 117 giorni dall'inizio dell’anno, quasi una donna ogni 2 giorni, il numero
sembra già voler superare quello dello scorso anno. La crisi non ha certo
migliorato la situazione anzi, la repressione è diventata sempre più forte, l’insoddisfazione,
la non realizzazione economica portano la gente ad andare di matto, ci si
uccide per i debiti, per il fallimento della propria azienda, si uccide la
propria moglie, la propria compagna, la propria famiglia per rabbia, per
gelosia, per un senso di proprietà che
si sente vacillare. I media li chiamano omicidi passionali, follia omicida,
tutto questo ha un nome preciso: FEMMINICIDIO e i giornali, la televisione e la
politica italiana hanno una grande responsabilità in merito. Le parole “omicidio
passionale” richiamano alla mente una società arcaica e quindi usandole ci si
scarica dei sensi di colpa addossando all'ignoranza tali disgrazie, non è così. Il FEMMINICIDIO è una tragedia che
non conosce distinzioni fra ricchi e poveri, fra persone di buona famiglia,
sempliciotti o persone comuni. Addossare la colpa alla “follia omicida” è un
altro modo per prenderne le distanze, tutti ci sentiamo sani di mente, a noi
non potrà mai capitare di essere così
matti da uccidere qualcuno e in molti casi giustifichiamo con il “sarà nervoso” o un “forse ha ragione lui” piuttosto che “me
lo merito” comportamenti violenti che
avvengono purtroppo in larghissima misura
anche dentro casa nostra. Apriamo gli occhi, parliamone, non stanchiamoci
di rimanere colpiti da questi drammi,
non rimaniamo indifferenti, gridiamo al mondo la nostra indignazione perché i
media e la politica ci vogliono incazzati quando uno straniero ruba nelle
villette o uccide qualcuno e godono a farci sentire appartenenti ad un mondo di
fratellanza razzista (la Lega su questo ne è un esempio plateale), mentre ci vogliono
lontani e indifferenti riguardo la violenza di genere. Non so quante
prostitute, trans o trans gender vengono brutalmente uccisi ogni anno, la stampa
raramente ne parla e sono sempre le associazioni LGBT a sollevare la questione
della violenza,attraverso la condivisione di notizie, quando un gay, una
lesbica o un trans subiscono un’aggressione. La TV ci fa credere che avere una
macchina figa, una figa, l’ultimo aggeggio tecnologico, bei vestiti e belle
cose sia figo. Poi arriva la politica, che non mostra nessuna pietà verso le
persone che si suicidano per la crisi, a dirci che dobbiamo fare sacrifici che
altrimenti finiamo come la Grecia dove quasi ½ milione di bambini soffre per problemi dovuti alla scarsa alimentazione e
anche su questo i politici non mostrano alcuna compassione, nessun sentimento
di responsabilità e di comunione. Ci ricattano con la paura. I giornali non
affrontano la realtà e il Ministro Severino ieri parlando di etica del
giornalismo non ha perso l’occasione per attaccare i blogger che spesso sono
cittadini comuni, indipendenti che riportano i fatti che più li colpiscono e animano discussioni in merito. Si vuole
reprimere il libero pensiero, è scomodo che molte persone aprano gli occhi
sulle mostruosità della nostra società, è terribilmente sconveniente, per loro,
la circolazione di notizie come quelle che parlano dei paesi che si sono ribellati alla schiavitù
delle banche o dei comuni che si sono opposti ad Equitalia. Più di 10 anni fa dicevamo
che un altro mondo è possibile, adesso ci siamo tutti rincoglioniti oppure
siamo entrati in quel vortice d’invidia tanto caro alla De Filippi che su
questo ha costruito una carriera? Non è così, dalla rete sento che molti sono
stanchi, che a molti non freghi un emerito cazzo di essere fighi. E’ la gente comune che sta condividendo l’assurdità
delle morti di non lavoro come delle morti sul lavoro, sono donne come me che
fanno le impiegate che hanno figli che dicono basta ai FEMMINICIDI e insieme a noi ci sono artisti, blogger, pizzicagnoli,
muratori, estetiste. Usiamo ogni mezzo che ci viene in mente, parliamone fino allo sfinimento, ogni donna morta
potrebbe essere nostra figlia, nostra sorella, nostra amica, la violenza è il
male, non va tollerata, non va accettata una società violenta, rancorosa e
invidiosa, facciamo la differenza, per Vanessa
per noi tutti.
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