Perché? Perché, come è potuto accadere? Eravamo felici, lo eravamo tutti i giorni, lo eravamo sempre stati fin dal nostro primo incontro al liceo, una vita insieme spazzata via in un attimo. I nostri figli, i nostri meravigliosi figli che penseranno adesso che se n’è andato, io non so cosa dire a loro, non capisco, non aveva mai mostrato il minimo indizio, mi trattava da regina, come sempre aveva fatto, e ieri sera mi ha solo detto: “Adesso arrangiati e non mi cercare, sarebbe inutile, te lo dico per il tuo bene, risparmiati i pochi euro che hai per i figli, io non ti lascio nulla”. Pensavo scherzasse, uno scherzo di pessimo gusto perché non era nel suo stile, invece no, era tutto pronto, valigie, documenti, tutte le sue cose. Non so cosa fare, non riesco a crederci, sono ore che piango e il suo telefono non risponde. Perdonami se ti ho chiamata, ma sei l’unica su cui possa contare, non ho avuto ancora il coraggio di dire niente a nessuno, ai ragazzi ho detto che papà è andato via per lavoro, spero almeno che lui chiami presto, sono avvilita, non ho neanche la forza di pensare, di fare un ragionamento su quello che devo fare, mi sento smarrita, lui era quello che risolveva sempre le questioni pratiche, io mi occupavo solo della casa, che faccio Marina adesso? Scusami, so che anche tu hai tuoi problemi e io ti ho trascinata qui, ma sei la mia migliore amica, non sai quanto sia importante adesso la tua presenza. Dovrei perlomeno smettere di piangere, ma non ci riesco, mi vengono in mente solo i bei ricordi dei nostri anni insieme, tutto quello che abbiamo costruito, il nostro primo bacio, la nostra prima casa, il matrimonio, quando aspettavamo il primo bambino, poi la seconda, gli anni dei suoi sacrifici per il lavoro, i suoi primi regali, le poesie che mi faceva trovare la mattina sul tavolo, com’è possibile che sia lo stesso uomo? Mi sto dicendo che è solo un colpo di testa, che tornerà presto e intanto il suo telefono continua a essere muto, non so, forse, dovrei avvertire i suoi genitori, ma non voglio preoccuparli, pensi che si risolverà vero? Che devo fare? Che devo fare? Scusami, so che devi andare al lavoro, rischi di fare tardi per causa mia, ti ringrazio ancora per essere corsa subito da me, sono così disperata.
“Cara quanto è successo è terribile,non preoccuparti di me, anche tu, al mio posto, saresti piombata subito a casa mia, ricordati che ci sono sempre, fammi sapere novità, sai che puoi chiamarmi a qualsiasi ora del giorno e della notte, anche io sono rimasta sconvolta. Tesoro ti chiamo dopo dal lavoro, sii forte, ricordati che puoi contare sempre su di me.”
Che cretina, finalmente si è resa conto che la “famiglia cuore” in realtà non esiste, ma ancora non mi pare del tutto convinta. Sono anni che aspettavo questo momento, avevo sopportato abbastanza, lei sempre “perfetta” con il suo fidanzatino poi maritino “perfetto”. Il loro amore continuamente sbandierato ai quattro venti, le loro ridicole cene in famiglia, la loro bella casa, così normale. E lui stupido, che c’è cascato, è bastato così poco che quasi non riuscivo a crederci, ho teso la mia tela e in un attimo il moscone è stato catturato. Mi posso ritenere soddisfatta, di lui non si saprà più nulla, che deficiente, pensava sul serio di ricostruirsi una vita con me lontano da tutto e da tutti e mi da un piacere immenso ricordare la sua faccia quando si è reso conto che stava morendo per mano mia. Immagino già tutti i miei lunedì sera davanti alla tv a vedere la mogliettina sconsolata a chi la visto, che spettacolo! Si ho aspettato una vita per tutto questo e stasera non mi resta che festeggiare.
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