che scivolano sul tuo corpo maestoso
che si muove sopra di me
in esultanza dei nostri cosmici respiri
ora noi rapiti in una scoscesa radura
che pianifica le nostre idee
le quali sognano incontrastate
nei meandri procrastinati
delle sintesi ideologiche
inefficaci nei sublimi orgasmi
spasmodici di madri vedove
di guerra incinte inconsapevoli
dell’ideologie inusuali
che cadono attraverso gemiti esasperando
il senso processiatico anacardio dionisicrante
le istanze nei tempi nei laghi
di fuoco sparsi su di noi
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