Prendo il prestito la frase di Bertol Brecht per fare una
breve riflessione su quello che leggo in giro e che sento spesso come un
pensiero comune. Molte persone hanno bisogno di qualcosa che le unisca, a distanza
di molti anni dalla sua morte El Che è
diventato una webstar, i suoi motti vengono citati nelle bacheche dei social
network come le celebri frasi di altri miti del passato. C’è un richiamo
popolare alla rivolta, si avverte l’urgenza di un cambiamento gridata da molte
parti, vedo tantissime persone, sia di destra che di sinistra, che si erigono a
giustizieri condannando chi non la pensa come loro con modi tipici dei
dittatori, nascono agitatori come funghi in una giornata calda dopo la pioggia.
Questi soggetti non ascoltano, lanciano proclami a iosa incitando ad una
rivolta cieca e trovando nemici ovunque. Spesso si nutrono della teoria del
complotto mettendo in allarme tutti contro tutto. Quelli che io chiamo
rivoluzionariminkia hanno spesso ragione su un sacco di cose, in effetti il
nostro paese, nonché buona parte del pianeta, è guidato da individui che tutelano i propri affari a
scapito del popolo, avvelenando e rendendo la vita dura a molti e tenendo in
fame e povertà ¾ della Terra. Esistono ancora disparità razziali e di genere,
tant’è che anche in Italia spesso ci ritroviamo a ripensare alle conquiste del
passato come la Legge 194, oggi rimessa in discussione. Forti delle loro
ragioni i rivoluzionariminkia sono circondati da una claque che li appoggia e
che diffonde in rete i loro pensieri, il problema è che buona parte di questi
fans non mette in discussione quello che il loro leader dice. Il nemico è
ovunque e non si sentono ragioni, qualsiasi osservazione viene fatta loro è occasione per sputare merda sugli altri ed
erigersi a vittima sacrificale di questo mondo cattivo, v’invito a leggere
questo articolo per farvi un’idea di quello che può essere l’atteggiamento
deleterio del rivoluzionariominkia: http://www.pensieriecaffelatte.it/quando-lucio-galluzzi-decise-di-essere-stailuan/
. Gli ideali di uguaglianza e giustizia uniscono ma talvolta vengono usati per
adescare consensi, una buona parte dei media, forte di questo, gioca sporco per tenere il popolino
“ciecamente” incazzato perché la rabbia vanifica il raziocinio. Io credo che
l’indignazione sia un buon sentimento, ma c’è sempre da considerare che tutti siamo fatti di lati oscuri e che
un sano dubbio è costruttivo se viene usato per accertare i fatti e per
spronare al ragionamento. Sotto questo moto rabbioso sono nate le dittature, il
nazismo è insito nell’animo umano. Il fascismo in Italia era nato su basi
socialiste perché si sentiva la necessità di uguaglianza, come in Germania, da
noi si credeva nell’uomo della provvidenza, una figura al di sopra di tutti che
arrancava e guidava le folle, Mussolini e Hitler avevano un sacco di fans
sfegatati. Anche Jim Jones, fondatore del
Tempio del
popolo ebbe molto successo, i suoi erano ideali di fratellanza, un mix fra comunismo e insegnamenti
cristiani in cui, in un’America in preda a pregiudizi razziali e di ogni sorta,
molti emarginati sentirono di aver trovato rifugio. Jones e la sua gente si
erano costruiti un luogo chiamato Jonestown, in Guyana, dove si rifugiarono dal
resto del mondo, dai nemici e quando alcuni aderenti alla sua setta
manifestarono la volontà di andarsene, ed alcuni parenti chiesero l’intervento
degli States per accertare le condizioni dei loro familiari, lui ed alcuni suoi
fedeli realizzarono che non si poteva dargliela vinta al nemico. Il 18 Novembre
1978 Jim Jones annunciò alla comunità che "per difendersi
dall'imminente invasione delle forze del Male" tutti i fedeli del Tempio
avrebbero dovuto uccidersi. A Jonestown furono rinvenuti 917 cadaveri fra gli
omicidi e i suicidi, persone normali, come noi.
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