3 giorni.
Il 2-3-4 luglio.
Giorni in cui lanceremo con Sabrina Ancarola e Alessandra Giraldo l’ hashtag
#GiustiziaG8.
Il 5 luglio infatti arriverà a sentenza in Cassazione, dopo un ulteriore rinvio di 20 giorni, il processo a 25 agenti e funzionari della polizia accusati del pestaggio e dell’arresto illegale dei 93 no-global ospitati nella scuola Diazdurante il G8 di Genova del luglio 2001.
Ne parla il Secolo XIX qui.
Una giustizia agognata da ben 11 anni su uno degli episodi più incivili, più violenti della storia della seconda repubblica.
Una giustizia che qualsiasi esito avrà si concluderà con nessun giorno di carcere per le persone coinvolte, come spiega Enrica Bartesaghi, presidente del comitato Verità e Giustizia.
Una giustizia sociale che non solo non punisce gli artefici del massacro e chi ha intorbidato atti ed indagini ma addirittura ha permesso a molti di fare sfolgoranti carriere nell’ambito dei servizi e della mobile.
Alla luce di tutto ciò oggi è più che mai un dovere combattere la battaglia, promossa anche da Amnesty, per introdurre nel nostro codice penale il reato di tortura.
Tortura a cui sono state sottoposte le persone picchiate a sangue nella scuola Diaz, torture perpetrate poi nella caserma di Bolzaneto, fisiche verbali e psicologiche.
Questo sangue, questo disonore non si potranno mai lavare.
Questo sangue, come quello di tutte le vittime di una repressione violenta, ci farà sempre sentire coinvolti in quella che Amnesty definì come:
La più grave sospensione dei diritti democratici in un Paese occidentale dopo la Seconda Guerra Mondiale
e che disonora l’Italia agli occhi del mondo intero come hanno detto i giudici della sentenza di secondo grado.
Con #GiustiziaG8 noi vorremmo mantenere altissima l’attenzione sulla sentenza da parte di tutti gli italiani, perche’ possiamo fare pace con questo nostro triste passato e per non venire tacciati dalle comunità di altri stati come tolleranti di quella che e’ stata una vera e propria macelleria sociale.
Facciamo vincere le regole della democrazia!
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