Sono queste
le parole che Maurizio Gasparri ha scritto ieri in un tweet pochi minuti dopo la rielezione di
Napolitano alla Presidenza della Repubblica.
Le immagini di giubilo di
Berlusconi & co. sono state eloquenti, come le immagini che ritraevano un
Bersani visibilmente affranto. Queste elezioni hanno prodotto le dimissioni di
tutta la segreteria del Pd e l’allontanamento di SeL dalla coalizione di
sinistra, ma la cosa più grave è che queste elezioni hanno confermato, ancora
una volta, la lontananza di una larga parte della classe politica dalla sua
base.
In questi giorni molte
persone si sono adoperate per sostenere la nomina di Rodotà, candidatura che,
oltre ad essere uscita dalle quirinarie del Movimento 5 Stelle, era stata
sostenuta da altri movimenti e da Articolo21. Ieri le dichiarazioni di vari
esponenti sui social network come quelle di Franceschini, della Finocchiaro e
di Scalfarotto (solo per citarne alcuni), sono state sommerse da critiche e
domande alle quali non sono seguite risposte. Questa è stata l’ennesima
dimostrazione di quanto queste forme di comunicazione siano usate, da certi personaggi,
a senso unico: loro parlano (spesso in modo arrogante), non ascoltano e,
soprattutto, non si guardano intorno per cercare di capire quali siano i
sentimenti degli italiani. Molte persone sono rimaste amareggiate vedendo l'abbraccio fra Bersani e Alfano, molti ci credevano
davvero quando Bersani diceva: “nessun accordo con il Pdl”.
Ci siamo sentiti frustrati e
arrabbiati vedendo, qualche mese fa, le foto di Anna Finocchiaro all’Ikea (che
girava con la scorta impegnata a spingerle il carrello) e quando Alessandra
Mussolini si lamentava riguardo l’eventuale riduzione dello stipendio dei
parlamentari a “soli” 5.000 euro mensili. In Italia si continua a morire per il
lavoro, quando c’è e non assicura la salute e la vita dei lavoratori e quando
manca, portando le persone ad una disperazione che sfocia, nei casi più
estremi, nel suicidio. Nessuna misura è stata presa dal governo precedente per
rivitalizzare il mercato e le
indicazioni che in questi giorni ci arrivano dall’Europa sono quelle di
continuare sulla strada di Monti, quella strada di austerità che i cittadini
comuni stanno pagando ormai da troppo tempo senza nessuna prospettiva di un
miglioramento. La realtà del nostro paese è dura ed è impossibile avere anche
la più piccola percezione di qualche segno di speranza, l’elezione del “nuovo”
capo dello Stato è stata, ancora una volta, la mortificazione dell’aspettativa
di molti.
Quale stato "democratico" elegge un presidente di
88 anni che dovrebbe rimanere in carica fino ai 95? Dov'è la normalità? Perché
dobbiamo sopportare nuovamente gli interessi dei politici e l’intoccabilità di
Berlusconi?
I cittadini italiani sono stufi, la distruzione del Pd non è
da imputare a Grillo, è unicamente tutto merito loro. Le proteste e il malcontento sono dei tanti
che, come scrive Marta, non altro interesse che arrivare con dignità a fine
mese. Sarà dura ancora una volta per noi cittadini comuni, ma sarà
dura anche per quei politici quando apriranno gli occhi e smetteranno di
sorprendersi riguardo alla perdita, sempre più consistente, del numero dei loro
elettori.
Nessun commento:
Posta un commento