La lama affondava decisa tranciando la superficie fino a arrivare in fondo per spezzare anche l’ultima resistente struttura. Quella sera era tutto deciso, l’ora, il luogo, la vittima predestinata. Sentiva sempre una certa euforia quando si preparava a consumare un delitto. La sera prima aveva dormito pochissimo, i suoi pensieri la riportavano sempre all’idea di quel momento fatale. Nemmeno i ricordi delle volte precedenti e di quelle che ne erano state le conseguenze, con i troppi sensi di colpa, potevano fermarla. Era risoluta e quando prendeva provvedimenti di tale importanza non indietreggiava mai. Si preparava sempre con metodo e cura, non voleva lasciare niente al caso, operava con una precisione chirurgica e chiunque si fosse trovato nel raggio delle sue azioni non poteva scampare. Quel giorno, tanto agognato arrivò quasi quando ormai stava perdendo le speranze e l’entusiasmo. L’organizzazione era perfetta e sapeva con certezza che il suo complice, stavolta, non si sarebbe tirato indietro. Cercava di stare calma, di non perdere il controllo, nonostante non volesse dare l’idea di quanto fosse smaniosa respirava affannosamente. Nella sua testa ripassava tutta la scena, particolare per particolare. Si guardava allo specchio, si sistemava i capelli e il trucco, niente doveva dare l’idea di un atteggiamento non comune. A pranzo mangiò pochissimo perché non riusciva a gustare niente, cercò di leggere ma ovviamente la sua mente vagava, provò anche a guardare la televisione ma anche questo fu inutile. Osservava continuamente il telefonino, temeva che qualche incidente di percorso potesse fermare il suo piano. I minuti passavano con una lentezza insopportabile , quel momento sembrava non arrivare mai e tutti i suoi progetti per ingannare la mente nell’attesa, compresa la meditazione, si erano rivelati fallimentari. All’improvviso suonò il campanello, non chiese nemmeno chi fosse, sapeva che il suo connivente con la vittima stava salendo le scale. Il cuore le batteva all’impazzata, aprì la porta e rimase seduta ad aspettare. L’uomo entrò e mostro ai suoi occhi il corpo del reato, nessuno aveva il coraggio di dire anche una sola parola, infine adagiò con cura quella massa sul tavolo, prese il coltello e tagliò il millefoglie.
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