Lo ammetto sono una donna non dotata di particolare intelligenza, non ho alle spalle studi eccellenti e sono di umili origini. Ho avuto un padre che da giovane ha militato nel sindacato, in un periodo particolarmente delicato per quanto riguardava le lotte dei lavoratori. I miei nonni erano comunisti, la mia famiglia proviene da una terra di briganti, una terra che ha fieramente cercato di difendersi dalle violenze dell’invasione dei piemontesi. Mio padre da bambino era costretto a lavorare, la mia famiglia si faceva svariati km a piedi per andare ad occuparsi dei campi disseminati in appezzamenti sparsi fra le montagne lucane. Mia madre ha dovuto crescere velocemente per dare una mano a mia nonna ad occuparsi dei suoi fratellini. I miei poi dal sud si spostarono in Toscana e dovettero affrontare ancora numerosi sacrifici per dare a me e ai miei fratelli una vita dignitosa. Ho un debito di gratitudine infinito per la mia famiglia, mi hanno insegnato la dignità, mi hanno insegnato l’onestà, mi hanno insegnato che niente ci viene regalato, che ci si deve sforzare nella vita e che bisogna farlo sempre nel rispetto delle persone e dell’ambiente.
In uno scritto di Nichiren Daishonin si legge: “Se ti preoccupi anche solo un po’ della tua felicità e sicurezza personale, allora devi prima di tutto preoccuparti della felicità e della sicurezza dei quattro angoli del tuo quartiere”. E’ ormai da molti anni che ho incontrato la filosofia buddista, credo nella teoria di causa/effetto e questa frase m’insegna che la felicità più profonda è raggiungibile solo quando tutto l’ambiente è in armonia. Se una parte del mondo soffre e non ce ne prendiamo cura allora non è possibile godere della felicità assoluta. La mia religione è un mezzo che mi permette di rimettermi in discussione costantemente.
Non mi occupo di politica, sono una normale cittadina ma conosco quello che vedo che è sotto gli occhi di tutti:
La Terra soffre, il pianeta non potrà sopravvivere a lungo se non si prendono decisioni per modificare il nostro stile di vita
Una parte del mondo vive in ricchezza sfruttando e sputtanando le risorse mentre la maggior parte della popolazione vive in miseria
In molti paesi non vengono rispettati i diritti umani e la nostra nazione non è purtroppo un’eccezione
Si spendono cifre allucinanti per spese militari con la scusa di garantire la sicurezza a quei pochi che vivono bene quando è lapalissiano che le guerre, il caos e i disordini di vario tipo nascono quando mancano le cose fondamentali come il cibo, il lavoro, il diritto alla salute e allo studio (solo per citare qualche esempio)
Detto questo non ho ricette da fornire per la salvaguardia del pianeta e dell’umanità, credo nella lotta di chi afferma le sue idee di uguaglianza e democrazia e lo fa in un modo pacifico. Non credo nei violenti e non riesco proprio a trovare le differenze fra chi compie azioni violente che sia di destra, anarchico, di sinistra o addirittura un poliziotto in divisa. Su questo sono risoluta e cito spesso l’esempio di una piccola straordinaria donna Rosa Parks che compiendo una pacifica azione di resistenza è riuscita a influenzare la storia della lotta dei diritti civili degli afroamericani. Forse sono un’ingenua, una sognatrice ma preferisco di gran lunga essere così e continuerò a lottare nelle cose in cui credo evitando scontri e devastazioni. Mi piace l’idea del sit in come forma di protesta e non accetto che mi si dia della vigliacca per come la penso. Sono fermamente convinta che sfasciare una banca, benché rappresenti il simbolo del male del capitalismo, sia una stronzata e dichiarare che tutti i poliziotti sono assassini golpisti è un’altra stronzata. Io non condanno il pensiero anarchico, ma in questi giorni mi sono sentita affibbiare, insieme ai miei compagni cacerolazo dei peggiori appellativi da alcune persone provenienti da quell’aria politica. Per quel che mi riguarda penso che l’estremismo sia sempre simile, che sia rosso, nero o a pois, che dobbiamo cercare punti comuni perché il mondo va a rotoli e una guerra fra poveri è stupida perché sarebbe la realizzazione del principale obbiettivo di chi tiene in mano le redini dei vari governi mondiali. So per certo che non è con altre facce che la nostra nazione si risolleverà se non si cambia il sistema, ma come cittadina e soprattutto come donna non smetterò mai d’indignarmi anche contro questo governo che ha umiliato il nostro paese di fronte al mondo intero. Lo ripeto per l’ennesima volta non ho soluzioni, mi viene da pensare solo che questo sia il momento di cercare alleanze fra persone di buona volontà, spero di avere la forza per continuare a farlo perché doverci difendere da cui giudica e sputa sentenze dichiarandosi sempre nel giusto è spesso più mortificante che doversi difendere da un nemico giurato.
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