“Prendi quella scopa Lisa, spazza via quelle schifezze e comincia a lavorare!”
Lisa si sveglia sempre presto la mattina, dorme così poco che non ha neanche il tempo di sognare. Si lava il viso con acqua troppo fredda per le sue mani rosse e piene di spaccature. Mangia quel poco che trova e poi scende di sotto per cominciare a lavorare. C’è sempre quel gigante che gli dice quello che deve fare e guai se osa fiatare, figuriamoci alzarsi o lamentarsi. Quando è freddo è sempre troppo freddo per i suoi piedi nudi e se piove l’acqua scorre nel pavimento, ma si deve continuare a lavorare, ci sono troppi pezzi da finire se si vuole mangiare e lei ha sempre fame. Conta le parti da cucire e pensa all’ora di pranzo, cerca di non sentire il suo mal di schiena, il dolore alle mani. Cerca di non considerare il mondo fuori da quella baracca e poi che ne sa lei di quello che è il mondo? Che ne sa lei dei suoi diritti? Che ne sa lei delle corse, delle risate, degli abbracci, dell’amore? Lisa conosce solo quelle come lei che devono lavorare e che devono stare attente a non fa arrabbiare il gigante.
PEINTURE (FEMME SE POUDRANT) JUAN MIRÒ |
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