@ardovig
mi twitta questo e immediatamente ripenso alle manifestazioni in
tutta Italia per scongiurare le guerre in Iraq e in Afghanistan, più
di 10 anni fa eravamo centinaia di migliaia a sfilare per le strade
con le nostre bandiere arcobaleno.
Nel
2002 venne lanciata la campagna Pace
da tutti i balconi, “una sfida dal basso” partita da tre
ragazzi che portò al risveglio della coscienza civile di tantissime
persone. Le notizie dell'epoca parlano di più un milione di bandiere tenute esposte alle finestre e ai balconi delle case italiane, ma dall'impressione che ne avevo io mi parevano anche di più, forse
perché dove abitavo in ogni strada del paese si potevano contare
decine e decine di bandiere, ricordo una via in particolare dove ogni
famiglia di ogni condominio aveva messo in vista la sua bandiera e la
sensazione nel vederle così tutte assieme era un qualcosa che ti
faceva stare bene, ti dava speranza, ti faceva sentire di non essere solo.
Purtroppo alcuni partiti approfittarono del successo della bandiera
della pace e l'adottarono come simbolo nelle loro campagne elettorali, questo fatto è sicuramente uno dei motivi che portò molti
italiani a rimuoverla dal proprio balcone e a riporla in qualche
cassetto. Ma al di la di questo mi chiedo dove sia finita quella
bella volontà di pace che coinvolse tantissimi cittadini, ricordo le
manifestazioni, eravamo davvero sempre in tanti, ci fu quella di 10
anni fa del Forum Europeo a Firenze che vide un milione di
partecipanti e un milione per una città come Firenze era un numero
davvero impensabile. Mi chiedo quanto una certa politica abbia tolto
le speranze rendendo molti sempre più rassegnati sudditi piuttosto
che partecipi e speranzosi, mi chiedo quanto le tante brutture del
mondo ci rendano sempre più indifferenti all'emergenze umanitarie.
Mi chiedo quanto una certa cultura dell'avere
per essere
ci abbia reso sempre più superficiali. Forse i motivi sono tanti ed
io di certo non ho le competenze per poterli sviscerare, solo che mi
dispiace se ripenso a tutte quelle bandiere che non ci sono più, la
mia se la sono mangiata il vento, la pioggia e il sole, sul davanzale
della mia finestra ne sono rimasti solo alcuni brandelli che non ho
ancora, per pigrizia, voluto togliere.
-
L'indifferenza è la più grande malattia del nostro tempo. Questo
cinismo con cui siamo abituati a crescere. Ma non è tutta colpa
nostra. Ti devi alzare alle 7, prendi il caffè di corsa, alle 8
prendi l'autobus, timbri il cartellino alle 9, poi c'è il lavoro, il
figlio da riprendere a scuola, la cena da preparare. Poi ti guardi i
tg che parlano di massacri in Ruanda, dei morti a Baghdad. E si
diventa indifferenti. Non abbiamo più il coraggio di uscire per
strada e urlare: "Senza di me!" - Tiziano Terzani
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