My Way non è una canzone è My Way. Ogni definizione sarebbe troppo stretta, è la vita, intensa e verace. Mi sono sempre detta che non sono ancora maturata abbastanza per poterla cantare. Lasciamo perdere le pippe riguardo alla vocalità, io non mi sento ancora quel vissuto addosso e poi spero proprio di dire più in là possibile parole come: and now, the end is near. Questo brano è stato eseguito dai più grandi in modo sublime, tre nomi su tutti: Frank Sinatra, Nina Simone e “the king” Elvis Presley. Sono in tantissimi ad avere onorato alla loro maniera questa meraviglia, vi consiglio di sentire le memorabili versioni di Nina Hagen e di Sid Vicious. Questo brano nacque nella metà degli anni 60 dal francese Jacques Revaux con il testo in un inglese maccheronico intitolato For Me. Non piacque né al produttore ne’ al cantante a cui era destinata e rimase un po’ di tempo in stand by fino a che, nel 1967, Claude François (cantante biondo italo/egizio/francese che con le sue Claudette mi faceva sognare da piccina) la tirò fuori dal cassetto. Con l’aiuto di un paroliere questa divenne Comme d’habitude, canzone che parla di una relazione ormai stantia. François iniziò subito ad avere un discreto successo e ne incise una trucissima versione in italiano intitolata Come Sempre. Diciamocelo, è stato un bene che ci abbia rimesso le mani Paul Anka il quale, ritrovandosi in Francia e ascoltandola alla radio, decise di cambiare totalmente il testo. My Way dalle parole scritte da un canadese e con la musica creata da un francese divenne quel capolavoro di canzone americana che inneggia al self-made man. Per questo Anka la propose a Frank Sinatra che, nonostante i dubbi iniziali, venne convinto dalla figlia Nancy ad inciderla. Il resto è storia, è uno dei brani più popolari al mondo, nell’estati italiane possiamo osservare orde di manzi che si apprestano a cantarla sentitamente al karaoke nella riviera romagnola piuttosto che sulle coste del Tirreno. Ho visto alti dirigenti in carriera, in feste formali, cantarla con tanto di cravatta allentata e lacrimuccia. My way non lascia indifferente nessuno, tutti prima o poi ci sentiamo di urlare qualcosa al mondo, anche se non sappiamo cosa. C’è sempre dell’irrisolto, dello sfogo represso da anni, nessuno ne è immune, ognuno sogna di arrivare in fondo e dire a testa alta: and dit it my way!
(egoisticamente, tanto il blog è mio, metto una delle mie versioni preferite)
5 commenti:
Condivido in pieno Sabrina.
Bel pezzo
Bel post
Ciao
ciao sabrina, mi sono stancato di commentare, appaio come un ruffiano e siccome non sono all'altezza di commentare criticamente, dico solo che come al solito mi piace! Sei sincera, appassionata, informata, disponibile, curiosa, attratta da tutto..perciò, come semre ti dico, sei MAGNIFICAMENTE ECCEZIONALE !..ti bacio !
Grazie Gianni
Grazie Fabrizio
Come sempre, i complimenti mi spiazzano, grazie di cuore
non ne conoscevo le versioni precedenti (trucissima??? hahahaahahahha!), ma evidentemente sono state fondamentali per arrivare al capolavoro che è!
si, sai che una volta mi dissero che Yesterday dei Beatles era nata come una canzoncina dedicata ad un panino? Queste cose mi colpiscono appallissima :)))
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