mercoledì 27 luglio 2011

La VII Donna

(Questa lettera fa parte del testo che scrissi sulle "Donne e i vuoti d'amore". Le altre 6 donne, nel tempo, hanno fatto la loro comparsa su questo blog, lei sarebbe stata l'ultima, il finale che non avevo ancora pubblicato qua.)


Tu mi chiedi oggi cosa ne penso  delle donne che amano troppo, cosa penso della mia vita, a quali conclusioni sono giunta... belle domande.

Sai poco fa mi è arrivata una telefonata  era  Gianna, mi ha detto che a Dicembre avrà un bambino.
Gianna ha 45  anni, si è sottoposta a tutte le cure mediche possibili per avere un figlio.
La  conosco da tanto tempo, quando la conobbi era bella,  piena di energia, vestiva in modo eccentrico e amava organizzare feste e vari raduni con amici, all'epoca c'intendevamo al volo.
Gianna però aveva una fissa: Marco. Lui non era molto attratto da lei, almeno non in modo viscerale. Certo si vedevano, stavano insieme, lei  insisteva, lui non riusciva  a darci un taglio, lei lo venerava e tuttora lo venera come fosse una specie di Dio, non un uomo comune. Negli anni lui l'ha riempita di corna, lei, invece,  come una Penelope dei tempi moderni lo  ha sempre aspettato con pazienza.
Sono passati tanti anni, lui nel tempo ha perso interesse per le altre donne e per le zingarate che faceva con gli amici.
Fra  pochi mesi avranno un bambino e saranno più felici, sarà così.

Penso …

Io non ho mai insistito per avere qualcuno, anzi  ho  sempre rotto ogni relazione quando sentivo di essere poco amata, non so...forse ho sbagliato, ma  Cristo si può insegnare ad un uomo a farsi amare? A che costo?
E poi questo diavolo di amore che cos'è?
Io ho sempre pensato che fosse un processo a metà fra la chimica e il misticismo, pensavo davvero  che fosse l'incontro di due spiriti affini, una magia.
Poi ho nettamente rifiutato l'idea, mi è parso che intorno a me ci fosse più infelicità che felicità a causa di questo che molti chiamano erroneamente amore.
Mi sono anche incazzata con tutti quegli artisti che hanno scritto libri, declamato versi e cantato  canzoni meravigliose. Mi sono sentita ingannata!
Perché quando ho sentito  quelle belle emozioni così forti verso una persona ho solo sofferto e perché queste opere d'arte esaltano un amore malato?

Lo so e  conosco gli errori del mio passato: aver usato il sesso per farmi accettare, aver subito cose orrende per non ritrovarmi da sola, aver ingannato me stessa  dicendo che potevo innamorarmi e disinnamorarmi a comando, ma adesso cosa ho?
Consapevolezza? ...Si forse un minimo l'ho raggiunta, ma sono  piena di paure. Ho il terrore d'innamorarmi, ho il terrore di non saper distinguere l'amore sano da quello malato e di rovinare tutto. Ho paura della dipendenza, di come  la mia testa  si possa comportare a seconda dell'umore di un  uomo e allora che devo fare? Non posso programmare tutto, non posso decidere di farmi piacere o non piacere qualcuno, non voglio stare da sola ma ho paura di non avere le capacità di stare con un altra persona.
La cosa assurda è che ne parlo con te, un uomo con cui non so se ho una relazione o no, un uomo che ha ancora tante ferite aperte, un uomo con cui mi sento bene.
Pensa … ho anche studiato a lungo  questo argomento e mi pareva di aver percepito con la mia vita che l'amore, quello sano,  si “costruisce in due”
che in quanto “costruzione” è naturale che sia anche “faticoso”
che l'amore è “comprensione”,”accettazione” e “condivisione”.
Tutto questo mi fa pensare al sistema giapponese per pulire le patate. Queste vengono messe insieme in un secchio, poi vengono girate con un bastone, sfregandosi l'una contro l'altra si puliscono.

Mi torna alla mente un detto orientale che dice “non sposare chi ami, ma ama chi sposi”.


L’amore non è nel cuore ma è riconoscersi dall’odore e non può esserci l’affetto senza un minimo di rispetto 
e siccome non si può fare senza devi avere un po’ di pazienza, perché l’amore è fatto di gioia ma anche di noia

In fondo io voglio credere all'amore quello vero quello sano...ma, nonostante tutto, mi chiedo se sono normale, perché alla fine mi sorge il  dubbio che  Gianna e Marco lo siano e io no.

Gianna mi ha detto che sarà un maschietto e che sicuramente sarà bello …  come Marco




11 commenti:

Paleomichi ha detto...

io non mi chiederei se sono normali, mi chiederei se sono felici. E se sono felice io. E poi, se la risposta all'utima domanda è no, cercherei di cambiarla. Ma a modo mio, non a modo loro.

sab ha detto...

Ciao Michi, sai ho una concezione della felicità particolare, credo che se si è raggiunto uno stato di serenità si può essere felici anche nelle circostanze più avverse, al di la di quello che si ha. Mi piaceva fare queste riflessioni e mettendomi nei panni della spettatrice che guarda questi personaggi dalla sua finestra io credo che a loro modo Gianna, Marco, il loro bambino e la narratrice, oggi siano sereni.

ale ha detto...

Non si può scrivere l'amore. Per il resto... non si può scrivere l'amore. Ecco.

:)

Paleomichi ha detto...

non mettevo in dubbio il tuo punto di vista, o quello della narratrice, volevo solo dire che a me la domanda "sono normali?/sono normale?" non verrebbe in mente. Era più un pensiero personale stimolato dal tuo post, che un commento vero e proprio ;)

alpexex ha detto...

il liquido fluisce nei canali, la gravita' elimina mano a mano i detriti inchiodandoli al suolo. cosi' alla fine il liquido e' puro. e adesso Gianna avra' un Marco che non la riempira' di corna e che la guardera' con gli occhi dell'amore assoluto, cosi' come potra' guardarlo lei, suo figlio. io dico solo... povera creatura :P

jioriu ha detto...

I sentimenti in generale non possono trovare una spiegazione razionale, si sentono e basta... Ognuno di noi racchiude un universo di emozioni che non possono essere capite con la razionalità, poiché non obbediscono a nessuna regola, provare a razionalizzarle sarebbe come provare a raccogliere tutta l'acqua del mare con l'aiuto di un semplice vaso... Ognuno alla fine segue ciò che sente, ed ognuno quindi è "normale" e contemporaneamente nessuno lo è... In poche parole porsi certe domande, ed avere determinate paure è inutile, ognuno cerca di vivere la propria serenità e la propria felicità... Non esistono schemi...

Farnetico ha detto...

Sono pienamente d'accordo con te, incredibile. Cosa avrò voluto dire? Trovo realistica e veritiera la descrizione dell'insieme di tensioni e debolezze che si annidano nell'animo di questo o quella: sono entità dormienti fino all'arrivo del"sentimento" detto anche "momento rivelatore". In quell'istante 'sti mostri prendono forma e consistenza, ma vi è di più: eh già...quando l'amore va via, le insane entità si moltiplicano, generano creature nuove, resistenti a tutti i DDT, figlie non dell'esperienza, bensì delle entità medesime.

Per tutto il resto c'è Farnetico

sab ha detto...

Io cerco di razionalizzare l'irrazionale ed è un errore fatale. Credo si possa, si deva, sempre imparare, vi ringrazio di cuore siete meravigliosi.♥

Baol ha detto...

Ho capito che la normalità è solo una forma di appiattimento e poi, come diceva Battiato "La costruzione di un amore spezza le vene delle mani"...comunque uno se lo costruisca

S. ha detto...

spesso anche una canzone può aiutare, ti consiglio l'ascolto di "costruire" di Niccolò Fabi.
ero di passaggio, ma credo di ritornare a trovarti :)

sab ha detto...

Grazie S. non hai idea di quanto apprezzo :)