venerdì 29 luglio 2011

Renata



Renata si svegliava presto la mattina, stirava le camicie per il marito, preparava la colazione per lui e i figli in totale silenzio per permettere loro di sfruttare al meglio il tempo del riposo. Si faceva una doccia, si vestiva con cura, si  truccava e andava velocemente a fare la spesa. Sorrideva al postino, al lattaio, all’ortolano e per tutti aveva all’occorrenza un consiglio e una parola di conforto. Correva in ufficio, salutava i colleghi informandosi sulla loro salute e su quella delle rispettive famiglie, s’interessava se avessero risolto o meno i piccoli problemi a cui tutti, normalmente, vanno incontro. Si metteva di buona lena a lavorare e, appena sbrigate le pratiche che doveva smaltire, portava il caffè a tutti e offriva i pasticcini che aveva preparato la sera, prima di andare a dormire, a casa sua. Lei non mangiava, ci teneva alla sua linea, rimetteva tutto a posto e poi aiutava i colleghi rimasti indietro. Durante la pausa pranzo correva in palestra dopo aver mangiucchiato una barretta energetica per la strada. Dopo lo sport  si lavava, si metteva un nuovo abito pulito, si rifaceva il trucco e tornava al lavoro. Prima di uscire dall’ufficio dispensava  ricette culinarie e consigli sentimentali alle colleghe più giovani, entrava nella sua utilitaria, sempre tirata a lucido, e andava a prendere i figli da scuola. Si assicurava che  la loro giornata scolastica fosse trascorsa nel migliore dei modi e che non avessero i vestiti troppo sdruciti, dava loro una merenda salutare e li portava uno a calcio e l’altro a basket. Durante lo sport  dei figli andava dall’estetista, e talvolta, si fermava nel negozio di lingerie per acquistare la biancheria più raffinata. Tornava a casa, si preoccupava che i bambini svolgessero i compiti e preparava la cena. Ogni sera una ricetta sempre nuova per stuzzicare l’appetito del marito. Tutto era cucinato nel migliore dei modi e mai si concedeva il lusso di una frittura o di un dolce, solo durante le feste acconsentiva a se stessa qualche stravizio a cui poi rimediava raddoppiando l’attività fisica. Una volta messi tutti a tavola cercava di animare la conversazione parlando di quanto fossero fortunati ad avere una famiglia così perfetta. Faceva in modo che i ragazzi si preparassero per la notte e concedeva loro 10 minuti di programmi educativi in tv prima di mandarli a dormire. Sistemava i piatti, spazzava, spolverava, metteva su la lavatrice, lavava a mano i panni più delicati, puliva il bagno e saltuariamente lavava i vetri e le tende. Una volta sbrigati i compiti casalinghi, esausta,  si adagiava sul divano accanto al marito, gli sbottonava i pantaloni e apriva la webcam. 

11 commenti:

Gianni P. ha detto...

Scusa ma Renata sa fare anche il triplo salto mortale e mezzo all'indietro carpiato con avvitamento coefficiente di difficoltà 3,8 dal trampolino a 40 metri di altezza?

mark ha detto...

Renata o renata dove sei Renata? ;-)

ale ha detto...

Ora, lo so che rovino la poesia, ma... Renata era una cocainomane. Sapevatelo.

sab ha detto...

Renata sa fare tante di quelle cose che noi neanche riusciamo a immaginare (Roberto Giacobbo)

Fulvio Strano ha detto...

Forte Renata..

S. ha detto...

mi vergogno un po' ma sembra la mia descrizione, a parte la webcam e che non prendo cocaina ...sono un caso grave? devo anche dire che pero' del maritino mi sono alquanto rotta...e credo di essere sull'orlo di una crisi di nervi, ma a parte questo per ore faccio finta di niente :(

sab ha detto...

ahia mi dispiace e quello che ho scritto era frutto della mia fantasia, non l'ho scritto per prendere in giro nessuno, ma mi piace molto (ed è una cosa che si riscontra nei miei racconti) , far credere una cosa e poi destabilizzare in qualche modo il lettore. La gente si "affeziona" spesso all'idea che si fa di una persona e fa fatica a vedere la complessità dell'essere umano. Ti auguro il meglio, una persona che è stata così carina da farmi conoscere qualla canzone di Fabi merita cose belle.

S. ha detto...

cara Sabrina, ti assicuro di non essere neanche la sola, sapessi quante ne conosco, devo anche pero' dire che ci salva la determinazione di essere consapevoli e la grande autoironia...sulle cose belle ci sto lavorando, un sorriso.

sab ha detto...

Determinazione, consapevolezza e autoironia mi sembrano già elementi belli su cui lavorare, sono cose che io apprezzo infinitamente. :)

S. ha detto...

ho sentito le tracce della tua voce, complimenti, sei brava mi piaci sempre di più :)

sab ha detto...

Grazie, sei gentilissima :)