La ragazza con la pistola di M. Monicelli 1968 |
Dio ma come si fa a non amarla?! Maria Luisa Ceciarelli alias Monica Vitti è stata una delle attrici più talentuose del pianeta,una donna capace di regalare emozioni di ogni tipo sempre condite da un'intensità che solo rare creature sanno regalare. Vera poiché in ogni ruolo riusciva immancabilmente a far trasparire l’autenticità della sua essenza, che facesse ridere, piangere o semplicemente pensare era sempre lei con la sua mesta malinconia, con la sua ironia, la sua leggerezza e il suo essere donna, indiscutibilmente femmina e nel contempo completamente fuori dalle righe rispetto agli stereotipi. Una volta in Italia lavoravano maestri come Antonioni, come Monicelli, c’erano persone che non facevano cinema per diventare famose ma lo facevano per amore dell’arte, per la voglia di regalare emozioni, perché erano generose, perché amavano sperimentare. Un tempo, neanche troppo lontano, non valevano più di tanto le amicizie, le raccomandazioni, la solita italica mafietta che oggi domina buona parte del mondo dello spettacolo e del lavoro. I registi di quella meravigliosa epoca non avrebbero mai inserito nei loro cast un burino o ‘na coatta del grande fratello, avrebbero dato calci in culo alle Belen di turno e i cloni vari. Mi viene da pensare che l’Italia del dopoguerra seppe rialzarsi e seppe distinguersi nel mondo grazie anche alla propria creatività, alla voglia di fare cultura, grazie a uomini e donne che, come Monica Vitti, regalavano sogni che si esprimevano attraverso il loro talento messo a frutto da un duro lavoro, dalla passione, dalla ricerca e dalla voglia di mettersi in gioco. Riflettendoci mi verrebbe d’affermare che siamo proprio caduti in basso, che i bei valori appena elencati ora non siano più considerati basilari nella società. Monica Vitti oggi compie 80 anni, la ricordo come la bellissima Assunta Patanè che dalla Sicilia arcaica e vendicativa approda in una modernissima e sconcertante Londra dove crescerà e cambierà profondamente attraverso le contraddizioni di due mondi lontanissimi. La ricordo intensa, leggera e sempre in meravigliosa armonia con i compagni di turno Mastroianni, Sordi, Tognazzi, Giannini, e gli altri mostri sacri di un’Italia favolosamente creativa e talentuosa. La ricordo sempre come una donna con una grande dignità, una donna che ad un certo punto della suo percorso ha scelto di stare lontana dai riflettori e di continuare la sua vita oltre quello che troppo spesso è volgarmente di pubblico dominio. Sono convinta che sia giusto onorarla, cercare i suoi film, sorridere, piangere, pensare e ridere con lei e grazie a lei. Credo sia giusto gridare auguri Monica, ti amiamo! Credo sia giusto come donna ricordare il messaggio che ha voluto farci pervenire lo scorso 13 Febbraio per Se non ora, quando:
"Le donne mi hanno sempre sorpreso. Le donne sono forti ed hanno la speranza nel cuore e nell’avvenire”
Grazie Monica!
Vi lascio con uno spezzone (sul tubo c’è anche il seguito) dell’episodio La Cambiale del film Le Coppie di Mario Monicelli del 1970, ve lo consiglio di cuore.
Nessun commento:
Posta un commento