Totò - Siamo Uomini o Caporali? di Camillo Mastrocinque 1955
Molti anni fa dicevo di avere il "karma della suora". Il mio caporale di turno si è spesso aggirato nella mia vita nei panni di una donna di un’età non ben definita, senza figli, autoritaria e acida. Alle elementari le suore mi dicevano che ero solo buona a combinare pasticci. Da adulta, quando lavoravo nei reparti di degenza ospedaliera, ho sopportato varie caposala. Ne ricordo una in particolare che una volta mi disse: “Lei è un’ausiliaria e in quanto tale non le è neanche permesso di pensare”. Negli anni ho fatto una discreta carriera adesso ho una dirigente che due giorni fa pare abbia detto: “Non posso abbassarmi a parlare con loro” riferito a noi umili operatrici del ramo più basso della scala gerarchica dell’area in cui io, umile serva della gleba, lavoro. Eppure il feudalesimo risale al IX secolo, quanta strada abbiamo fatto dall’Impero Carolingio ad oggi? Ancora ci sono le caste, le gerarchie, ancora i caporali fanno il bello e il cattivo tempo sulle vite degli uomini. Marchionne è un caporale, l’ho scritto in passato e lo ripeterò fino alla nausea che è scandaloso che questo individuo venga pagato foliardi per far chiudere le fabbriche. Molti dirigenti pubblici o privati non sono da meno eppure fanno carriera, forse perché non appartengono al mondo degli uomini ma a quello bramoso dei caporali? Io mi scontro praticamente dalla nascita con i caporali, spesso ho la sensazione di essere impotente, perché loro stanno tutti in posti di comando, compresi quei posti che dovrebbero tutelare noi semplici uomini, come i sindacati. Fra caporali si aiutano, li vediamo uniti pur di guadagnare qualche spicciolo in più e pronti a pugnalarsi alle spalle per lo stesso motivo. Non provano mai alcun rimorso, non avvertono mai un minimo cedimento, una piccola crisi di coscienza, quando mettono per strada migliaia di famiglie o rendono la vita degli altri peggiore. Totò diceva che caporali si nasce, su questo non sono d’accordo, ho visto un sacco di uomini diventare caporali e penso che, in altre circostanze, avrei potuto diventarlo anche io. L’avidità, la collera e la stupidità sono veleni che oscurano la percezione della realtà della vita, per il buddismo sono le cause delle malattie mentali. La maggior parte dei politici, dei governanti dimostrano chiari segni di malattia mentale ma nessuno richiede per loro, non dico il TSO, ma, il semplice licenziamento, nonché il pagamento per i danni che hanno causato. Li lasciamo fare, pensiamo che morto un caporale ce ne sarà un altro, ma questo atteggiamento è come dar concime alla terra fertile degli imbecilli prepotenti. Io spero che l’umanità prima o poi riesca a mandare in culo i caporali. Non so come fare, non ho strategie, se non la piccola certezza che non mi arruffianerò mai per scendere ai loro livelli. Intanto, fino a che ho la libertà di scrivere, scriverò le mie incazzature verso tutti i caporali e ricorderò qua, e ovunque mi capiti, che i grandi uomini passano alla storia per il loro cuore, i caporali ci passano come gli stronzi di turno.
Amen
Nessun commento:
Posta un commento