domenica 13 novembre 2011

Pausini? No, grazie!

Francamente a quanti piace la MenoPausini? Su confessate! Mi pare quasi più probabile trovare OGGI elettori del fu Silvio da Hardcore che estimatori della Laurona nazionale. Eppure ce la ritroviamo in ogni radio insieme a Ferro, a qui gatto strizzato all’uscio che risponde al nome di Biagio Antonacci, a Vasco,  Ramazzotti e compagnia più o meno sinusidica. Io odio la musica imposta nei supermercati, nei negozi e un po’ ovunque, non perché detesti avere un sottofondo musicale, ma detesto che questo sottofondo  sia identico in tutti i luoghi, in tutti i modi e in tutti i laghi (mannaggia a Scanu!). Questi noti "artisti" guadagnano palate di  quattrini con le loro lagne, alcuni di loro  pare siano davvero convinti di essere grandi musicisti e la SIAE mantiene la vacca grassa diffondendo ovunque le loro canzonette. Quando c’è da lanciare un disco il 94% delle radio lo trasmette a raffica affinché la mente debole di turno (e sappiamo bene quante ce ne siano al giorno d’oggi) si convince che è bello e che quelle canzoni lo fanno addirittura emozionare e così compra il prodotto. Stessa cosa sono i passaggi televisivi, mai una trasmissione dedicata a cantanti o  autori veramente emergenti, nessun canale dedicato a chi propone cose nuove, a qualcuno che abbia davvero qualcosa da dire. Se il nuovo di questi ultimi anni è rappresentato da XFactor o dai Negramaro Dio ce ne scampi e liberi. Per carità c’è di peggio ma sono convinta che ci sia anche di meglio, che ci siano autori in gamba che  forse fanno gli imbianchini per tirare a campare ma che trascorrano poi il loro tempo libero studiando seriamente la musica e dedicandosi alla composizione. Quanti sanno che una delle migliori cantanti jazz nel mondo è italiana? E’ di Torino e si chiama Roberta Gambarini da anni vive negli States. Nel mondo però  l’industria discografica italiana si è impegnata  a diffondere la rassicurante immagine della Pausini piuttosto che quella di altri cantanti. Non ce l’ho con lei, figuriamoci, ce l’ho con quello che lei rappresenta: l’imposizione, la forzatura, la dittatura della discografia. Ho amici di talento, ho la fortuna di conoscere voci meravigliose, meravigliosi musicisti che  studiano tutti i giorni, che creano e che nonostante tutto propongono i loro lavori, la loro arte e dedico a loro il mio inutile sfogo, io sono orgogliosa di conoscerli di poterli sentire, di seguire le loro peripezie, di sentire le loro voci.

Avrei voluto mettere un video o una canzone di qualche amico mio ma ho letto poco fa la notizia della scomparsa di questa giovane cantante, astro nascente del jazz, anche lei era andata a vivere in America.   Mi pare giusto far sentire qui oggi la sua voce: Daniela D’Ercole


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