sabato 26 maggio 2012
Caterina, 19 anni mai avuti
19 anni fa frequentavo il Liceo Artistico serale, a quest'ora ero a scuola, mi ricordo che verso le 22 sparì l'energia elettrica, finita la lezione con alcuni compagni ce ne andammo sui lungarni a bere una birra, ad un certo punto sentimmo un boato, pensammo tutti ad una fuga di gas. Tornando a casa in auto passai dal centro e accesi la radio, le notizie erano ancora confuse, l'aria era strana. Una ferita così Firenze non l'aveva più provata dalla II guerra mondiale. Quella sera perse la vita Dario Capolicchio studente di 22 anni , morì un'intera famiglia: il babbo Fabrizio Nencioni (39 anni), la mamma Angela Fiume (36 anni), le bambine Nadia (9 anni) e Caterina (50 giorni). In questa immagine ci sono le parole di Nadia, una sua poesia "Il Tramonto", c'è il suo disegno, è stata scritta tre giorni prima di saltare in aria.
Quanto è ingiusto tutto questo? Oggi ho una bimba che ha circa l'età di Nadia, con pensieri simili ai suoi. Sono passati 19 anni, il tempo in cui da neonati si diventa adulti. 19 anni di schifo, di buchi neri di menzogne, 19 anni in cui Berlusconi ha governato, lui di cui ridiamo per le recenti rivelazioni di una sua fornitrice di servizi speciali, lui nella sua casa, priva di stalle, ha avuto, a suo servizio come stalliere, Vittorio Mangano, uomo definito da Paolo Borsellino una delle "teste di ponte dell'organizzazione mafiosa nel nord Italia". 19 anni di omertà, di affari sporchi, di governi piegati all'interesse privato di questo losco individuo. Oggi di nuovo le bombe, quelle 3 esplosioni che una settimana fa hanno portato via la vita di Melissa Bassi di 16 anni. Di nuovo la ricerca della verità in questo paese che sembra non trovarla, che sembra eternamente rimbalzare lungo infiniti muri di gomma. Domani a Roma ci sarà una marcia "Verità per Emanuela Orlandi", di anni dalla sua scomparsa ne sono passati 29. La sua sparizione s'intreccia con quella di Mirella Gregori, con il Vaticano, con la banda della Magliana, con lo IOR e il caso Calvi. L'ostinazione di Pietro Orlandi (fratello di Emanuela) sembra aver scalfito qualcosa d'importante, lo possiamo leggere nelle cronache recenti, dalle ossa ritrovate nella tomba di De Pedis a quello che sta succedendo in questi ultimi giorni nel Vaticano. L'Italia è una penisola ricca di ferite impossibili da ricucire,nonostante tutto in Via dei Georgofili c'è un ulivo, simbolo di speranza e oggi a Brindisi 4000 studenti hanno manifestato dichiarando di non avere paura e di non volersi fermare nella ricerca della verità. Credo, nel mio modesto pensiero di donna comune, che questo sia l'atteggiamento giusto, l'unica via di salvezza da questo assurdo male, dovremmo imitare il coraggio di Pietro Orlandi, dei ragazzi di Brindisi, delle associazioni dei familiari delle stragi che ricercano verità e giustizia, da Piazza Fontana alla Moby Price, dall'attentato alla stazione di Bologna alle vittime di Ustica. Penso che questa sia la presa di responsabilità che tutti noi dovremmo avere. La causa migliore per ripulire l'Italia dall'infamia, per cambiare davvero la nostra nazione, per Emanuela, Mirella, Caterina, Melissa, per tutte le famiglie violate dai tanti buchi neri che si sono mangiati la vita.
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