venerdì 25 maggio 2012

La Grande Etichettatrice

La Grande Etichettatrice è la  madre Dea di tutti gl’infami, la più lodata, la più abusata. E’ una divinità virale, tutti ne sono più o meno stregati, solo pochi saggi  risultano immuni alla sua terrificante potenza. Questa Dea colpisce le persone fin dalla più tenera età, spesso la sua influenza viene trasmessa in famiglia. In questa inquietante epoca la Grande Etichettatrice è più che mai ossequiata, l’ordine dei giornalisti non manca mai di diffondere il suo verbo su carta stampata, nelle televisioni e in rete, le persone comuni si fanno forza delle sue proprietà in ogni ambiente da loro frequentato. Il suo potere è quello di catalogare e classificare ogni genere di fenomeno naturale e quindi  anche umano, generalizzare è la sua missione.  Molti la venerano con l’illusione di starsene al sicuro. Etichettare, trovare forzatamente un’identità generica solleva da ogni fonte di responsabilità, di pensiero profondo e di maturazione perché crescere può essere faticoso, ragionare anche, trovare l’umanità richiede sforzo e allora perché non sparare etichette? Sei musulmano? ZAC =>  Sei un integralista di Al Quaeda! Sei di destra ZAC =>  Sei un fascista.  Sei di sinistra ZAC =>  Sei una zecca! Sei grassa ZAC =>   Sei pigra (e sicuramente simpatica)! Sei magra? ZAC =>  = Sei anoressica (e sicuramente antipatica)! Sei bella ZAC =>   non puoi essere anche intelligente! Potremmo fare milioni di esempi, niente e nessuno sembrano sfuggire al suo giogo, al suo fascino, ma attenzione al messianico messaggio di Tozziana memoria “ e siamo tutti vittime e carnefici, tanto prima o poi gli altri siamo noi”. I regimi etichettano, Hitler usò questo metodo per fare propaganda antisemita con il risultato di milioni di morti, la disumanizzazione totale.  La Grande Etichettatrice è una manifestazione della nostra natura peggiore,  etichettare è togliere possibilità e speranza di un cambiamento, è rimuovere e negare la nostra identità, ciò che ci rende unici, è mettere e metterci limiti deprimendo il buono in noi, etichettare (tanto per rubare le parole al Ragionier Ugo Fantozzi) è una cagata pazzesca! E allora,  per amore e per giustizia sfancooliamo la Grande Etichettatrice fuori e dentro di noi :) 



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