La Grande Etichettatrice è la madre Dea di tutti gl’infami, la più lodata,
la più abusata. E’ una divinità virale, tutti ne sono più o meno stregati, solo
pochi saggi risultano immuni alla sua
terrificante potenza. Questa Dea colpisce le persone fin dalla più tenera età,
spesso la sua influenza viene trasmessa in famiglia. In questa inquietante
epoca la Grande Etichettatrice è più che mai ossequiata, l’ordine dei
giornalisti non manca mai di diffondere il suo verbo su carta stampata, nelle
televisioni e in rete, le persone comuni si fanno forza delle sue proprietà in
ogni ambiente da loro frequentato. Il suo potere è quello di catalogare e
classificare ogni genere di fenomeno naturale e quindi anche umano, generalizzare è la sua
missione. Molti la venerano con
l’illusione di starsene al sicuro. Etichettare, trovare forzatamente
un’identità generica solleva da ogni fonte di responsabilità, di pensiero
profondo e di maturazione perché crescere può essere faticoso, ragionare anche,
trovare l’umanità richiede sforzo e allora perché non sparare etichette? Sei
musulmano? ZAC => Sei
un integralista di Al Quaeda! Sei di destra ZAC => Sei un fascista. Sei di sinistra ZAC => Sei una zecca! Sei grassa ZAC
=> Sei pigra (e sicuramente simpatica)! Sei
magra? ZAC
=> = Sei anoressica (e
sicuramente antipatica)! Sei bella ZAC => non puoi essere anche
intelligente! Potremmo fare milioni di esempi, niente e nessuno sembrano
sfuggire al suo giogo, al suo fascino, ma attenzione al messianico messaggio di
Tozziana memoria “ e siamo tutti vittime e carnefici, tanto prima o poi gli
altri siamo noi”. I regimi etichettano, Hitler usò questo metodo
per fare propaganda antisemita
con il risultato di milioni di morti, la disumanizzazione totale. La Grande Etichettatrice è una
manifestazione della nostra natura peggiore,
etichettare è togliere possibilità e speranza di un cambiamento, è
rimuovere e negare la nostra identità, ciò che ci rende unici, è mettere e
metterci limiti deprimendo il buono in noi, etichettare (tanto per rubare le
parole al Ragionier Ugo Fantozzi) è una cagata pazzesca! E allora, per amore e per giustizia sfancooliamo la
Grande Etichettatrice fuori e dentro di noi :)
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