Non abbiamo difficoltà ad ammettere che preparare questo post ha messo a dura prova la nostra emotività.
Da quando è stato lanciato il blogging day #SiriaICare abbiamo cercato più informazioni possibili su questa guerra, abbiamo cercato di capire cosa sta avvenendo in Siria.
E infine abbiamo deciso di concentrarci sugli effetti devastanti di una guerra che non guarda in faccia nessuno, che schiaccia sotto le bombe e sotto i colpi di mortaio un intero popolo.
È di oggi l’Ansa che 9.000 profughi Siriani stanotte hanno raggiunto la Turchia.
Si aggiungono ai 120.000 già presenti li.
Si aggiungono ai 120.000 già presenti li.
In totale tra il Libano, Turchia, Giordania i profughi sono più di 400.000.
Tra i bambini vi è inoltre emergenza psicologica.
La Croce Rossa ieri ha lanciato l’allarme aiuti, dichiarando che in certe zone come quella di Aleppo gli aiuti arrivano con il contagocce.
La Croce Rossa ieri ha lanciato l’allarme aiuti, dichiarando che in certe zone come quella di Aleppo gli aiuti arrivano con il contagocce.
Siamo di fronte a una catastrofe.
Nel web si rincorrono le foto di bambini uccisi.
Le persone che le pubblicano spesso chiedono scusa ma nello stesso tempo sottolineano come sia necessario che il mondo prenda coscienza del genocidio di questo popolo.
Quasi sempre gli occhi si chiudono in un riflesso automatico di difesa.
Ma poi ci forziamo di riaprirli, pensando alle persone che si trovano lì e che non hanno l’opzione di cambiare pagina.
Non riusciamo a capacitarci di come sia possibile che la vita delle persone arrivi a non contare più nulla.
E ci sentiamo veramente impotenti di fronte a tutto questo.
Impotenti anche nel mettere insieme le parole.
Forse l’unico modo in cui possiamo dare una mano è fare in modo che della Siria non si smetta di parlare, di non fare finire tutto con questa giornata.
Impotenti anche nel mettere insieme le parole.
Forse l’unico modo in cui possiamo dare una mano è fare in modo che della Siria non si smetta di parlare, di non fare finire tutto con questa giornata.
Forse attraverso la condivisione possiamo fare in modo che non cada tutto nell’oblio.
Forse se comprendiamo nel profondo che quello che sta avvenendo in Siria riguarda tutti noi forse tutti insieme possiamo fare la differenza.
La Costituzione dell’UNESCOha questo preambolo:
“Le guerre cominciano nella mente degli uomini ed è nella mente degli uomini che bisogna costruire la difesa della pace“
Nella nostra mente e nel nostro cuore, oggi e domani, in difesa della pace:
Nella nostra mente e nel nostro cuore, oggi e domani, in difesa della pace:
#SiriaICare
DonneViola e Sabrina Ancarola
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